Passo Manghen 2047m

Il passo Manghen collega la Valsugana e la Val di Fiemme; la strada, asfaltata negli anni ottanta, percorre un territorio poco popolato in un ambiente ancora integro e poco interessato dallo sfruttamento turistico.
Fu percorsa per la prima volta nel Giro del 1976, quando ancora era sterrata, poi lo é stata per altre volte, inoltre per diverse edizioni é stata la salita principale della Gran Fondo Campagnolo.
Ho scelto di partire da Castelnuovo, paese situato un paio di km prima di Borgo Valsugana provenendo da Padova, poiché da qui si accorcia leggermente il primo tratto fino a Telve ed inoltre si deve superare un dislivello di poco superiore .
Nel complesso la salita é lunga 23,1 km con un dislivello di 1690m per una pendenza media del 7,3 %; essa può essere divisa in in 3 parti: la prima fino a Telve carattetizzata da una pendenza agevole al 6 - 7% circa, una seconda fino al ponte Santon ( con tratti impegnativi e altri più pedalabili ed infine un'ultima parte decisamente più impegnativa con una pendenza media in gran parte prossima al 10% .
Dalla piazzetta di Castelnuovo (354 m) , si imbocca la SP 31 che con lunghi rettilinei arriva ad una rotonda all'ingresso di Telve (km 2,1 - 503 m) dove confluisce anche la strada proveniente da Borgo Valsugana , si prende a destra in modo da aggirare il paese e si prosegue arrivando al bivio per Roncegno (km 4 - 604m), si prende a destra in direzione Manghen con ampi scorci panoramici sulla valle e sui monti circostanti, per ora la pendenza è agevole e si sale moderatamente fino al km 6 ( 708 m), qui inizia un primo impegnativo tratto fino al km 8 ( 891m), nei pressi di Musiera, quindi si prosegue abbastanza agevolmente in mezzo al bosco alti sul fondovalle, si lascia uno stradello percorribile in MTB che si stacca a destra (km 10 - 945 m) per raggiungere la val Campelle , si prosegue, il torrente scorre sotto fragoroso e dopo un'area di sosta si arriva a Ponte Salton (km12,0 - 1073m), da qui inizia un duro tratto fino a Calamento (km14,1 - 1276m), dopo il quale, percorsi due tornanti, inizia un tratto pedalabile che consente di arrivare prima a Malga Baessa (km 15,4 - 1328 m), poi a Malga Valdrighetta ( km 17,5 - 1431m).
Inizia ora il durissimo tratto finale in cui la pendenza si mantiene costantemente sul 10%, non vi é possibilità di rifiatare, la strada piuttosto stretta, sale con vari tornanti, la fatica si fa sentire e si è speso troppo in precedenza qui si dovrà pagare dazio... da notare che è in corso un disboscamento programmato ai lati della strada per cui l'ombra é praticamente assente, ma durante la mia scalata non stato un problema perché la copertura nuvolosa negli ultimi km di salita l'ha la fatta da padrona...
Proseguendo la faticosa scalata si arriva, dopo un paio di ravvicinati tornanti, al passo che ahimé é avvolto nella nebbia (km 23,1 - 2044m).
Poco sotto il passo, appena iniziata la discesa verso Cavalese, é situato un rifugio utile punto di appoggio, soprattutto se si intende proseguire per compiere l'anello comprendente anche il Redebus.
Fra le salite percorse abitualmente nei grandi giri , a mio parere; è una delle più impegnative e richiede un allenamento adeguato altrimenti, come detto in precedenza, l'ultimo tratto potrebbe essere un calvario.






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