E' una salita che in pochi anni é
diventata famosissima per le imprese che i campioni del ciclismo hanno compiuto
durante i giri d'Italia in cui essa é stata più volte inserita a partire dal 1990: Un nome fra tutti é quello di Marco Pantani che nel
1994 mise in difficoltà Indurain e Berzin e rischiò di
vincere il Giro al termine di una tappa entusiasmante.
Diventata ambitissima dagli appassionati di
ciclismo al pari dello Stelvio e di altre salite storiche, con i suoi
12,5 km al 10,8% di pendenza media non é la salita
più dura in assoluto, ma é comunque un'impresa
estremamente impegnativa scalarla dal versante di Mazzo.
Anch'io l'ho scalata nel 1994 e a questo
scopo mi recai in cima alla salita e di qui feci la discesa fino a
Mazzo anche se a metà discesa si ruppe un raggio della ruota
posteriore e ciò rischiò di compromettere tutto; decisi
di proseguire con prudenza, dopo aver sistemato alla meglio la ruota.
Raggiunto il centro di Mazzo cominciai
la salita ponendo come punto di riferimento un gruppo di ciclisti
che mi precedeva di alcune centinaia di metri. Per il primo km le
pendenze non sono eccessive si sale fra frutteti, ma in breve la salita
diventa impegnativa, raggiunta la chiesa di San Pietro e ci si immerge
nel bosco da cui se ne uscirà a poco dalla cima, lentamente riprendo
alcuni ciclisti del gruppo che prima avevo visto, sono più lenti,
pertanto dopo un breve saluto e un incoraggiamento li supero e
proseguo, la pendenza si mantiene sempre elevata, ogni tanto si
incontrano delle malghe e delle tabelle con l'altitudine del luogo.
Verso il decimo km raggiungo anche l'ultimo ciclista del gruppo dal
quale scopro che sono di Bassano e che appunto sul Grappa esiste
una salita, la Bocca di Forca, paragonabile al Mortirolo di cui ignoravo l'esistenza, proseguiamo
praticamente assieme, la pendenza diventa più umana e
raggiungiamo finalmente la cima di questa splendida salita. Foto di
rito scambio di impressioni con i ciclisti che nel frattempo giungono,
poi riprendo il viaggio di ritorno.