Prati di Nago 1554 m

Prati di Nago è una fra le salite italiane più impegnativa a dispetto della sua scarsa notorietà; essa partendo da Torbole, all'estremità settentrionale del lago di Garda, risale il versante settentrionale del monte Altissimo che fa parte della catena del monte Baldo.
Complessivamente sono 15,1 km al 10% circa, non male come impegno richiesto! tuttavia partendo direttamente da Nago ci si potrebbe risparmiare i primi 150 metri di dislivello...

Dal porto di Torbole, essendo vietata ai ciclisti la trafficatissima statale, per arrivare a Nago si deve percorrere la ciclabile che utilizza la viabilità secondaria aperta comunque al traffico veicolare di solito poco fastidioso; procedendo in direzione Riva del Garda bisogna fare attenzione alla segnaletica della ciclabile, si prende a destra per piazza Goethe quindi in fondo ad essa a sinistra , si inizia salire decisamente su pavé e seguendo le indicazioni ancora a sinistra per via Europa, questo tratto è un antipasto di quello che ci aspetta per cui l'ho affrontato con cautela, assolutamente senza strafare fino a Nago.
Qui, ignorando la vicina statale, si prosegue per il centro del paese di nuovo su pavé e tenendo presente il campanile della chiesa parrocchiale si prende a destra via San Vigilio, si prosegue quasi in piano su via Monte Baldo e dopo alcuni incroci in cui al primo si prende a sinistra, al secondo a destra e proseguendo diritto in corrispondenza di una celletta dopo la quale ricomincia dura la salita.
In questa parte si sale per alcuni km dapprima in mezzo agli olivi e poi prende il sopravvento la vegetazione boschiva che consente comunque vari scorci panoramici sulla parte settentrionale del lago; da segnalare che sono stati sistemate alcune aree panoramiche, l'ultima delle quali a quota 800 consente alla visualew di spaziare fino alla parte meridionale del lago.
Ora ci si addentra più verso l'interno e si sale in mezzo al bosco piuttosto fitto fino a quando questo si dirada e si giunge ai Prati di Nago (1307 m) dove sorgono varie baite.
Da qui se si è fortunati si può vedere il lontananza il lago di Ledro. La strada asfaltata prosegue e inizia l'ultimo durissimo tratto con brevi micidiali rampe al 15-20% che mi mettono a dura prova e debbo utizzare la "prima ridotta" cioé il 34x32, secondo me qui se si è speso troppo in precedenza si paga.
Alla fine arrivo esausto al termine dell'asfalto in corrispondenza di un parcheggio utilizzato dagli ecursionisti che vogliono risalire verso il monte Altissimo , la strada prosegue ghiata verso il monte Varagna ma con la BDC è assolutamente impercorribile (per fortuna..) .
La salita ha confermato la sua durezza, a mio parere é alla portata di chi è allenato ad affrontare queste pendenze per un numero di km così rilevante
La discesa, pur in presenza di un asfalto tutto sommato in discrete condizioni (luglio 2020), l'ho affrontata con una certa prudenza per la presenza nella parte alta di ghiaia riportata dalle ultime piogge e per la sede stradale piuttosto stretta. Infatti se si incontra un altro veicolo lo spazio a disposizione é molto ristretto con tutti i rischi del caso....

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