Rifugio Venini 1567 m

Il rifugio Venini é situato in provincia di Como tra il monte Galbica e il monte Tremezzo fra il lago di Como e il lago di Lugano. Le strade che lo raggiungono sono ex militari strette e non sempre in buone condizioni , risalgono alla prima guerra mondiale quando fu realizzata la linea Cadorna per contrastare un'eventuale attacco Austro - Tedesco attraverso la Svizzera; rimangono importanti manufatti di qell'epoca e lo stesso rifugio era una caserma.
Ho scelto di partire da San Fedele di Intelvi con la mia BDC ( chi volesse aumentare le difficoltà ; può salire da Argegno o Osteno ....)., dal versante che conduce prima a Pigra, poi alla Bocchetta di Colonno e infine al rifugio Venini perché si possono godere ampi panorami mozzafiato sul lago di Como e su diverse cime alpine.
Dal centro paese di San Fedele (747 m) si scende brevemente (50 metri) e a sinistra bisogna prendere per Blessago e Pigra, la sede stradale si restringe e dopo un primo ripido tratto si scende a Blessago poi si prosegue in leggera salita, si piega a Est e ben presto si aprono ampie vedute sul lago di Como e in lontananza sulle Grigne.
Arrivati a Pigra si devia a sinistra seguendo le indicazioni per l'Alpe di Colonno, dapprima si sale in mezzo alle case di Pigra con vedute del lago che arrivano fino a Bellagio, la pendenza é molto impegnativa e ad un bivio senza indicazioni si deve proseguire diritti e si entra nel bosco, la strada é stretta e infatti incontrando un fuoristrada mi sono dovuto fermare.
Terminato il bosco si arriva all'Alpe di Colonno con rifugio e chiesetta e poco dopo alla Bocchetta di Colonno 1323 m e inizia la discesa verso il rifugio Boffalora, le condizioni della strada peggiorano e facendo attenzione in breve si arriva al rifugio. Al successivo bivio si ignora la strada per Ponna, si prosegue in forte salita verso il rifugio Venini come da cartello ben visibile.
Mancano circa 4 km molto impegnativi , dopo circa un km si arriva ad un un alpeggio e si prosegue, la strada presenta varie scoline in assi di legno che vanno affrontate con grande cautela soprattutto in discesa l'asfalto é sempre deteriorato e dopo l'Alpe di Lenno peggiora ancora con screpolature sistematiche fino a che si arriva agli ultimi 300 metri ghiaiati.
Anche questo rufugio l'ho trovato chiuso, come i due precedenti: (d'altra parte sono salito in un giornata infra-settimanale di fine settembre) , per fortuna mi ero cautelato con barrette ecc..... Purtroppo in BDC non si può proseguire sulle mulattiere che salgono verso il monte Galbiga o il monte Crociene che consentono scorci panoramici ancora più ampi sul lago di Como e il lago di Lugano.
In discesa come detto bisogna prestare grande attenzione e arrivato al bivio per Ponna ho deviato per questa località ignorando che poco dopo la strada diventa sterrata per 2 km circa, fortuna sono quasi in piano e percorribili con la BDC con le dovute cautele, poi prima dell'Alpe di Ponna ritorna l'asfalto e si può proseguire in forte discesa per la tortuosa strada fino a Ponna. Qui ci si immette su una strada più larga che va ad innestarsi a Laino sulla provinciale 14 proveniente da Osteno che in leggera salita conduce a San Fedele di Intelvi.
In considerazione dello stato delle strade nella parte dopo l'Alpe di Colonno (Settembre 2022) consiglio l'utilizzo di una gravel o un mtb cercando di evitare i giorni di maggior afflusso turistico; ovviamente chi non se la sente di fare il tratto sterrato può fare a ritroso il tratto fatto per salire.

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